Ha detto Johann Wolfgang von Goethe:
Mar 272024“𝐐𝐮𝐚𝐥𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐭𝐮 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐨 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐞, 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚𝐥𝐚! 𝐋’𝐚𝐮𝐝𝐚𝐜𝐢𝐚 𝐡𝐚 𝐢𝐧 𝐬𝐞́ 𝐠𝐞𝐧𝐢𝐨, 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐞 𝐦𝐚𝐠𝐢𝐚."
“𝐐𝐮𝐚𝐥𝐮𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐜𝐨𝐬𝐚 𝐭𝐮 𝐩𝐨𝐬𝐬𝐚 𝐟𝐚𝐫𝐞 𝐨 𝐬𝐨𝐠𝐧𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐢 𝐟𝐚𝐫𝐞, 𝐢𝐧𝐜𝐨𝐦𝐢𝐧𝐜𝐢𝐚𝐥𝐚! 𝐋’𝐚𝐮𝐝𝐚𝐜𝐢𝐚 𝐡𝐚 𝐢𝐧 𝐬𝐞́ 𝐠𝐞𝐧𝐢𝐨, 𝐩𝐨𝐭𝐞𝐫𝐞 𝐞 𝐦𝐚𝐠𝐢𝐚."
"La cosa migliore da fare quando si è tristi”, replicò Merlino, cominciando a soffiare e sbuffare, “è imparare qualcosa. È l'unica cosa che non fallisce mai. Puoi essere invecchiato, con il tuo corpo tremolante e indebolito, puoi passare notti insonni ad ascoltare la malattia che prende le tue vene, puoi perdere il tuo solo amore, puoi vedere il mondo attorno a te devastato da lunatici maligni, o sapere che il tuo onore è calpestato nelle fogne delle menti più vili. C'è solo una cosa che tu possa fare per questo: imparare. Impara perché il mondo si muove, e cosa lo muove. Questa è l'unica cosa di cui la mente non si stancherà mai, non si alienerà mai, non ne sarà mai torturata, né spaventata o intimidita, né sognerà mai di pentirsene. Imparare è l'unica cosa per te. Guarda quante cose ci sono da imparare".
[T. H. White]
Perché si può essere enormi, rugosi avere il passo lento ma quando procedi deciso, armonioso e diretto sulla tua strada, nessun ostacolo può fermarti.
cit. Ambrogio Scognamiglio
Lasciali invecchiare con lo stesso amore con cui ti hanno fatto crescere... lasciali parlare e raccontare ripetutamente storie con la stessa pazienza e interesse con cui hanno ascoltato le tue quando eri bambino... lasciali vincere, come tante volte loro ti hanno lasciato vincere.... lasciali godere dei loro amici, delle chiacchiere con i loro nipoti... lasciali godere vivendo tra gli oggetti che li hanno accompagnati per molto tempo, perché soffrono sentendo che gli strappi pezzi della loro vita... lasciali sbagliare, come tante volte ti sei sbagliato tu... LASCIALI VIVERE e cerca di renderli felici l'ultimo tratto del cammino che gli manca da percorrere, allo stesso modo in cui loro ti hanno dato la loro mano quando iniziavi il tuo!!
“Esiste un mondo in cui le persone non lasciano che le cose accadano. Le fanno accadere.
Non dimenticano i propri sogni nel cassetto, li tengono stretti in pugno.
Si gettano nella mischia, assaporano il rischio, lasciano la propria impronta. È un mondo in cui ogni nuovo giorno e ogni nuova sfida regalano l’opportunità di creare un futuro migliore.
Chi abita in quel luogo, non vive mai lo stesso giorno due volte, perché sa che è sempre possibile migliorare qualcosa.
Le persone, là, sentono di appartenere a quel mondo eccezionale almeno quanto esso appartiene loro.
Lo portano in vita con il loro lavoro, lo modellano con il loro talento. V’imprimono, in modo indelebile, i propri valori.
Forse non sarà un mondo perfetto e di sicuro non è facile.
Nessuno sta seduto in disparte e il ritmo può essere frenetico, perché questa gente è appassionata – intensamente appassionata – a quello che fa.
Chi sceglie di abitare là è perché crede che assumersi delle responsabilità dia un significato più profondo al proprio lavoro e alla propria vita.”
Cit. Sergio Marchionne
"«Non ci sono spettri, amore. La morte è definitiva. L’anima è quell’ineffabile combinazione di memoria e di personalità che portiamo con noi durante la vita; quando la vita se ne va, anche l’anima muore. A parte ciò che lasciamo nel ricordo di coloro che ci hanno amato.»" (da "Endymion: I canti di Hyperion - Libro due di due" di Dan Simmons)
Non smettere mai di investire su te stesso.
Non smettere mai di migliorare.
Non smettere mai di fare qualcosa che ti piace.
A volte mi chiedo:
come ha fatto la nostra generazione
a sopravvivere ai cibi
contenenti lattosio?
Come siamo potuti crescere
senza omogenizzati, integratori,
ormoni e multivitaminici?
Come siamo vissuti
senza Coca zero, Red Bull,
aperitivi e long drink,
se aspettavamo la domenica
per bere l’acqua gasata
con polverine disciolte?
Come abbiamo superato
gli inverni rigidi
col panino nella cartella,
senza le merendine, la Nutella
e gli immunostimolanti?
Come ci siamo accontentati
della merenda del pomeriggio
fatta di pane, burro e zucchero,
senza ricorrere ai centrifugati
di frutta e verdura?
Come abbiamo superato
le sere d’estate
con una fetta di anguria per strada,
senza la baldoria degli happy hour?
Come abbiamo sopportato
la punizione di un professore,
e abbracciato incontrandolo
dopo tanti anni,
senza aggredirlo
con l’approvazione dei genitori?
Come abbiamo potuto
corteggiare la compagna di banco
senza epilazione sul petto,
e un fisico da body building?
Come abbiamo potuto
fare a meno del personal trainer,
avendo giocato solo a calcetto
sui terreni sterrati,
mentre il compagno più sfigato
faceva da arbitro?
Come siamo sopravvissuti
alle ginocchia sbucciate
e disinfettate con la sola saliva,
senza ricorrere ad antibiotici
antisettici e medicazioni?
Come siamo riusciti
ad incontrarci con la ragazza
se non esisteva il cellulare
e gli unici sms
erano un bigliettino nel diario
e un bacio rischiato?
Come accettava di uscire con noi,
se andavamo a prenderla a piedi
sapendo che volevamo
regalarle le ali?
Come abbiamo potuto
scrivere poesie
e comporre canzoni
senza l’uso del computer?
Come siamo riusciti
ad aspettare un tempo infinito
per dare il primo bacio,
se ora è l’ultimo ad arrivare
dopo un amplesso?
Eppure,
la nostra generazione
che non faceva l’alba,
ha saputo sognare.
Perché il cibo più sano
che l’ha nutrita,
era la speranza...
Gianni Miniello
La perfezione come stato di grazia non esiste. La perfezione è cercarla ogni giorno. Si tratta di un processo continuo di miglioramento: la fine di un ciclo è l'inizio del successivo.
Non mi stancherò mai di spiegare che per essere liberi bisogna avere tempo: tempo da spendere nelle cose che ci piacciono, poiché la libertà è il tempo della vita che se ne va e che spendiamo nelle cose che ci motivano.
Mentre sei obbligata a lavorare per sopperire alle tue necessità materiali, non sei libera, sei schiava della vecchia legge della necessità.
Ora, se non poni un limite alle tue necessità, questo tempo diventa infinito.
Detto più chiaramente: se non ti abitui a vivere con poco, con il giusto, dovrai vivere cercando di avere molte cose e vivrai solo in funzione di questo.
Ma la vita se ne sarà andata via…
Oggi la gente sembra non accorgersene e si preoccupa soltanto di comprare e comprare e comprare, in una corsa infinita…
[Pepe Mujica]
Ecco, adesso vorrei specificare che nonostante abbia l’immensa fortuna di lavorare tanto e bene non ho mai smesso di impegnarmi per essere d’aiuto a me stessa e agli altri. Se c’è da aiutare un team, portare le borse o se c’è da rotolarsi per terra per aiutare un fotografo ad ottenere il risultato che IO ho richiesto lo si fa. Aiutare le persone che chiamo a lavorare con me non mi fa mancare di autorevolezza, anzi. Ho sempre grandissimo rispetto da parte di tutti.
Perché il “successo” non ha niente a che vedere con l’immagine. Ha a che vedere con i risultati e se continuiamo a comunicare una stereotipia in-credibile i nostri giovani penseranno che realizzarsi voglia dire prendere un aperitivo con sfondo panoramico facendo finta di essere fighi.
E quando si arriva a potersi godere la vita non vuol dire che non si abbia sulle spalle la responsabilità di tante persone. Tra dire e fare preferisco sempre il fare. Il fare bene. Ed avere la stima, il successo ed i risultati per cui mi pagano.
Penso che per un professionista non ci sia niente di più bello che divulgare le proprie conoscenze, insegnare le proprie competenze, spartire le proprie capacità.
Credo che “tutte queste” possano essere alcuni di quegli elementi che donano senso alla vita!