Success is not always what you see
Apr 222021

Non bisogna mai aver paura dell'altro, perché tu, rispetto all'altro, sei l'altro
Chi andava al bar a parlare di donne e fuorigiochi dubbi, lo trovi su #Facebook.
Chi andava a leggere il giornale in piazza per sparlare dei politici, lo trovi su #Twitter.
Chi si sedeva su una panchina a fischiare alle ragazze più carine, lo trovi su #Instagram.
Chi passava ore al telefono con gli amici, ora lo trovi in un vocale da 25 minuti su Whatsapp.
Chi a 15 anni sfidava gli amici a darsi fuoco agli alluci ballando, lo trovi su #TikTok.
Chi non sapevo come far passare le ore in ufficio, lo trovi su #LinkedIn.
Chi scriveva pizzini anonimi con le lettere ritagliate dai giornali per minacciare la prof, lo trovi su Telegram.
Chi faceva video da 359088 minuti e 2847340 diapositive da mostrare il sabato sera agli amici, lo trovi su YouTube.
Chi parlava da solo passeggiando per il paese sentendosi dare del mezzo matto, lo trovi su #Clubhouse.
Insomma, i social sono i paesi di provincia del terzo millennio.

Guarda lontano, osa, se devi colmare un gap studia, chiedi... ma non ti fermare mai.

La cultura è la prima terapia:
porta idee nuove ed amplia il repertorio mentale ed emotivo.
E così, quando capita un dolore forte, c'è la possibilità di non andare in angoscia,
ma elaborare strategie di uscita.
Umberto Galimberti
«Ogni anima si assume un compito particolare. Può essere quello di formare una famiglia, o di comunicare idee attraverso la scrittura, o di trasformare la consapevolezza di una comunità, come per esempio la comunità economica. Può essere il compito di risvegliare la consapevolezza del potere dell’amore a livello di nazioni, o addirittura quello di contribuire direttamente all’evoluzione di coscienza a livello globale. Qualunque compito la vostra anima abbia accettato, qualunque contratto abbia stretto con l’universo, tutte le esperienze della vostra vita servono a risvegliare in voi il ricordo di quel contratto e a prepararvi a realizzarlo»

La persona che hai assunto dovrebbe avere capacità tecniche e competenze superiori alle tue. In caso contrario, significa che hai assunto la persona sbagliata
Il talento, così come creare e innovare è al momento una capacità di pochi, che li rende in qualche modo diversi, dove diverso non significa affatto essere migliori o peggiori rispetto ad altri, ma solo diseguali.
1. Nokia ha rifiutato Android.
2. Yahoo ha rifiutato Google.
3. Kodak ha rifiutato le fotocamere digitali.
4. Blockbuster rifiuta Netflix.
Lezioni:
1. Correre dei rischi.
2. Accettare la modifica.
3. Se ti rifiuti di cambiare nel tempo, diventerai obsoleto.
ALTRE DUE STORIE:
1. Facebook prende il controllo di WhatsApp e Instagram.
2. Grab prende il controllo di Uber nel sud-est asiatico.
Lezioni:
1. Diventa così potente che i tuoi concorrenti diventino tuoi alleati.
2. Raggiungi la posizione di vertice e lavora in modo intelligente con la concorrenza.
3. Continua a innovare.
ALTRE DUE STORIE:
1. Il colonnello Sanders ha fondato KFC all'età di 65 anni..
2. Jack Ma, che non riusciva a ottenere un lavoro alla KFC,
Fondò Alibaba e si ritirò all'età di 55 anni
Lezioni:
1. L'età è solo un numero.
2. Solo coloro che continuano a provare avranno successo.
PER ULTIMO MA NON PER IMPORTANZA:
Lamborghini nasce dalla vendetta di un proprietario di trattori che è stato insultato da Enzo Ferrari, il fondatore della Ferrari.
Lezioni:
Mai sottovalutare nessuno, mai!
Continua a lavorare sodo.
Investi saggiamente il tuo tempo.
Non aver paura di fallire.
Andiamo!

Quando vedi grandi cose realizzate, ricordati che
non sono state realizzate da una sola persona.
C'è bisogno di costruire in team e circondarsi
delle persone migliori da cui apprendere,
con competenze complementari alle tue.
Mark Zuckerberg
Qualcuno, tra tutti quelli che postano ogni giorno, si rende conto di che vita di "merda" stiamo conducendo? Qualcuno ha pensato che in nome di alcuni parametri viviamo peggio che in una dittatura? E che alla fine tolti i ristori (meglio chiamarli elemosine di stato) nessuno ha voglia di cambiare lo status quo? Non nego i reparti di terapia intensiva, le persone che soffrono o hanno sofferto: ma qualcuno sta pensando al futuro a come sarà il dopo?
Chissà se qualcuno, tra un po' di tempo, avrà nostalgia dei bei tempi andati in cui si stava chiusi in casa per sfuggire al COVID...

Ora sappiamo che era troppo furioso il nostro fare, troppo insidiosa la nostra corsa. È in questa rinnovata consapevolezza, che sento l’esigenza di un tempo mio, svincolato da scadenze etero-imposte che rischiano di mortificare la creatività”. Gucci, addio al “rito stanco della stagionalità”. Sfilerà coi tempi di Michele
Dopo questo lungo periodo di morte e di virus, perchè non provare a ripensare tutto?